La domanda che ci si pone sempre più spesso è: torneremo ad andare in ufficio tutti i giorni? Secondo un recente articolo del sito de Il Sole 24 ore la risposta è no, perché il Covid-19 ha segnato uno spartiacque definitivo nel mondo lavorativo. L’organizzazione aziendale cambierà e, con essa, si trasformeranno anche gli spazi in un’ottica di maggiore produttività e benessere personale al tempo stesso.
L’emergenza sanitaria ha imposto di sperimentare nuove strategie lavorative, che diventeranno fonte di ispirazione per creare un “new way of working” nei prossimi mesi. Ashley Whillans, professoressa della Harvard Business School, ritiene per esempio che i dipendenti passeranno tre giorni in ufficio e due a casa e che, pertanto, le sfide da affrontare saranno due: da una parte bisognerà fare in modo che anche i mestieri più tradizionali si possano svolgere da remoto e, dall’altra, gli uffici andranno ridisegnati per stimolare al massimo la collaborazione e la creatività, ovvero quei valori aggiunti che la presenza fisica in uno stesso ambiente può garantire. I designer dovranno pensare perciò a come favorire il processo di brainstorming all’interno di un ufficio, che non sarà necessariamente in città né, paradossalmente, fisso.
L’obiettivo da raggiungere, nella fase di progettazione di un ufficio, non è solo quello della produttività, ma anche del benessere del dipendente. Le aziende che saranno in grado di ridisegnare i propri spazi e di adattare le strategie lavorative alle esigenze del personale riusciranno anche ad attrarre i talenti maggiori. E la tecnologia deve aiutare proprio in questo senso, evitando agli esseri umani i compiti più monotoni e ripetitivi. Solo così il lavoro può diventare veramente smart.